Lockdown e limitazione dei contatti sociali: come mantenere gli impegni internazionali con i servizi di interpretariato remoto

Se da una parte il lockdown ha contribuito ad una limitazione dei contatti fisici e dei viaggi all’estero, d’altra parte ha fatto sì che si rafforzasse, per il mondo dell’ interpretariato da remoto, l’opportunità di disporre di interpreti a distanza chiamati a prestare servizi di interpretariato così da garantire il successo degli eventi internazionali.

Alla chiusura dello scorso anno, sviluppare una capacità camaleontica per molti dei settori coinvolti è stato necessario per poter sopravvivere nel mercato. Ad esempio, il settore sanitario e il campo della ricerca scientifica hanno dovuto provvedere a organizzare conferenze internazionali online con l’urgenza di discutere dell’emergenza epidemiologica, che si è imperversata a livello globale. Così, dovendo tener conto delle restrizioni dovute al lockdown, si è dovuto cercare nel web soluzioni digitali attraverso cui si potesse garantire la riuscita degli eventi. Per questo motivo, determinati segmenti, proprio come quello sanitario, hanno determinato un aumento della domanda dei servizi di traduzione e interpretariato remoto, per l’esigenza di garantire una comunicazione multilingue, non potendo far affidamento sulla presenza in loco degli interpreti.

Date le strette limitazioni a cui il lockdown ci ha sottoposto, anche il mondo dell’interpretariato e della traduzione si è preoccupato di favorire una corsa al digitale in un’ottica più smart, ricorrendo a specifici strumenti informatici e avanzati programmi software con i quali sostenere attività di interpretariato a distanza.

In questo sistema, la priorità rimane quella di garantire, tramite una stabile connessione internet, la comunicazione da remoto e in totale sicurezza tra i vari utenti, relatori, spettatori e interpreti, abbattendo le distanze geografiche. Le agenzie di interpretariato più “tradizionale” e quelle di forte impronta digitale, che si servivano già di interpreti a distanza, hanno dovuto accelerare un piano digital-oriented affinché le attività di interpretariato online potessero essere svolte senza problemi.

Le aziende, che si sono trovate costrette, almeno per un breve periodo, a cancellare o rinviare eventi e congressi all’estero a causa del lockdown, non hanno avuto più di che preoccuparsi: la soluzione a portata di mano – o per così dire a portata di click – coincide proprio con quella di affidarsi ad agenzie di servizi di interpretariato a distanza.

Questa modalità permette di essere usufruita in qualsiasi momento, a prescindere dagli obblighi del distanziamento fisico, tenendo anche conto dei vantaggi economici e logistici.

Cos’è e come funziona il servizio di interpretariato a distanza?

Agenzie come Rafiky si propongono di offrire un servizio di interpretariato a distanza, per qualsiasi tipo di evento, economicamente competitivo e chiaramente al passo coi tempi. È come affittare una stanza virtuale, in cui relatore, spettatore e interprete sono tutti collegati sulla stessa lunghezza d’onda.

Con estrema praticità, l’intervento dell’interprete è volto a tradurre simultaneamente quanto espresso dal relatore nella lingua di chi ascolta.

Gli esperti linguistici, altamente qualificati ed esperti nei specifici settori, forniscono le loro competenze, assicurando professionalità, accuratezza e accessibilità a tutti i partecipanti.

Per gli interpreti, il vantaggio risiede anche nell’aspetto logistico, potendo difatti erogare un servizio direttamente da casa o dall’ufficio, senza incorrere in difficoltà o impossibilità di trasferta. L’evento virtuale online permette anche agli organizzatori di eventi di intervenire comodamente da casa e di risparmiare sulle spese di viaggio e di alloggio (solitamente a loro carico) previste per la partecipazione all’evento degli esperti linguistici.

Il futuro sembra procedere ad una accelerazione frenetica e senza eguali verso una digitalizzazione rivoluzionaria: c’è chi pensa che si potrà assistere in un futuro lontano ad un approccio comunicativo non solo tecnologico e digitale, ma del tutto “meccanico”. Ma perché rivolgersi ad una macchina anziché ad un esperto linguista, che nutrendosi delle sue esperienze e del suo fattore umano potrebbe percepire le sottili sfumature linguistiche e culturali della lingua del suo interlocutore?